Una recente indagine, pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine, ha evidenziato dei dati piuttosto allarmanti. Pare, infatti, che le donne che, nell’arco della propria vita, hanno passato più tempo in casa inoccupate, sono sottoposte ad un maggiore rischio di ammalarsi gravemente, rispetto alle coetanee più attive. La ricerca ha ottenuto un riscontro mediatico abbastanza diffuso potendo contare sul più ampio campione di sempre in questo tipo di studi. Ben 93 000 americane post-menopausa hanno partecipato al test fornendo statistiche assai interessanti, così riassumibili:
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Le donne che erano inattive per più di 11 ore al giorno pativano un rischio di morire prematuramente del 12% rispetto alle coetanee che rimanevano sedute non più di 4 ore giornaliere;
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Il rischio complessivo si articolava così: 27% di probabilità in più di morire per attacchi alle coronarie, 21% in più di soffrire di cancro; 13% in più di riscontrare malattie cardiovascolari.
Lo studio conferma un’idea di origine assai antica. Che mortalità e sedentarietà fossero parenti stretti, in effetti, non era difficile da ipotizzare; non per niente l’attività ginnica, il movimento e lo sport sono incoraggiate dall’alba dei tempi. Eppure la conferma empirica ha un che di inquietante.
Come spiega la dottoressa Rebecca Seguin, dell’Università di Cornell a New York, quando si passa troppo tempo seduti in ufficio o sul divano davanti alla televisione, diventa più complicato riguadagnare le funzioni e la forza fisica, le quali tendono naturalmente ad affievolirsi con il passare degli anni. Il classico esercizio fisico, come il footing o il sollevamento pesi, aiuta a controbattere questo declino. Insomma, spiega, ciò che si dovrebbe fare è evitare l’inattività prolungata, magari prendendosi delle periodiche pause “di movimento”. Andare fuori e fare una passeggiata, in certi casi, può essere un vero e proprio toccasana per la nostra salute!