Noi: Prodotti dei Social Network

Articolo approfondimento del di

Il lato oscuro dei social network

A molti il "nuovo" Social Network Google + non piace, ma Google ha cercato (e cerca) di "ficcarlo" (termine più che appropriato in questo caso), veramente da tutte le parti.

Chi usa Gmail è quasi obbligato a crearsi un profilo su Google Plus, chi naviga su Chrome ha continuamente banner che lo invitano a iscriversi al social Network, chi usa un altro browser e utilizza Google per le ricerche, ha in primo piano un banner per scaricare Google Chrome!

Stesso discorso per chi utilizza Youtube, tutti gli account sul famosissimo sito di Video Sharing sono diventati volenti o no, anche account Google Plus ed ora, iscrivendosi a Youtube bisogna avere necessariamente un account su Google +.

E le pubblicità di Google Adsense? Si può mettere "+1", ma non si può mettere né mi piace e né retweet.

Perchè Google ha spinto tanto su questo Social Network?

La risposta è molto semplice, chi utilizza Google Analytics avrà sicuramente notato che da diversi mesi sono state aggiunte nuove funzionalità. I visitatori sono stati "targettizzati", proprio come accade in Facebook.

Con Facebook è possibile creare degli annunci mirati proprio perché si conoscono molti dati personali degli utenti, come l'età, la zona in cui vivono, gli interessi, ecc...

Google ha colto la palla al balzo e ha deciso di creare una struttura simile in grado di raccogliere quante più informazioni possibili!

È una cosa legale? Certo! Quando ci si iscrive, entrambi i portali ci avvertono che i nostri dati saranno utilizzati per vari scopi, in maniera anonima, ma sempre utilizzati!

Conoscere il target dei visitatori che navigano sul web è un'arma potentissima! In questo modo Google può proporre i propri annunci, non solo in base alle ricerche effettuate in precedenza, ma anche in base a caratteristiche ben precise!

Questo significa avere un tasso di conversione più alto, facendo schizzare gli introiti a percentuali incredibili (non che adesso siano bassi).

Google + è nato per questo motivo, per contrastare i colossi che hanno acquisito sul web un enorme fetta di mercato riguardante la pubblicità online.

Il suo intento sta andando a buon fine, per un semplice motivo, anche se non si utilizza mai il proprio profilo, quando ci si collega ad un qualsiasi servizio utilizzato da Google, automaticamente ci colleghiamo a Google +, e tutti i nostri dati vengono monitorati mentre navighiamo, in questo modo il colosso del marketing riesce a proporci annunci ed offerte inerenti ai parametri che abbiamo inserito.

Una coppia Gay felicemente fidanzata riceverà annunci specifici, un single non riceverà mai annunci riguardanti cene per San Valentino!

Quando ci iscriviamo sui Social Network che ci offrono tante funzionalità gratuite, in realtà non siamo loro clienti, ma loro prodotti da vendere in massa!

È una cosa terribile? Ni!

Ci vengono mostrati annunci pertinenti al nostro profilo, i nostri dati personali vengono inseriti in enormi database insieme a milioni e milioni di dati, a qualcuno può star bene ad altri no, ma siamo noi che scegliamo di diventare prodotti, per evitare ciò le soluzioni sono tante, a cominciare ad usare browser che non controllino la nostro cronologia e il nostro comportamento!

Facebook, Twitter, Instagram e tutti gli altri, cosa fanno?

Il concetto è lo stesso, la storia non cambia, il guadagno è la priorità. La domanda da porci è un'altra però, è così grave essere dei prodotti?

La risposta dipende da quanto teniamo alla nostra Privacy, è importante sapere che i dati che vengono raccolti non vengono esaminati singolarmente, ma vengono inseriti in un contesto più grande. Il nostro nome e cognome vengono associati ad un id specifico dove vengono segnati i nostri interessi e quello che facciamo.

A nessun però interessa chi siamo, infatti per le grandi società siamo dei numeri all'interno del database e non delle persone singole da studiare. Nel Web Marketing si studiano i grandi numeri e non il singolo!

Da un lato abbiamo anche il vantaggio che ci vengono proposti annunci e pubblicità attinenti con i nostri interessi, ma siamo disposti a condividere le nostre informazioni per utilizzare servizi gratuiti e per ricevere pubblicità interessanti? A voi la scelta!

Navigare in perfetto anonimato non si può, ma si può sempre scegliere di farsi sbirciare il meno possibile!

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