La chirurgia plastica e le Filippine

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Intervento dell'AICPE per le Filippine

Per chi se ne fosse dimenticato, l’arcipelago delle Filippine, circa due mesi fa, è stato colpito da un violentissimo tifone che ha letteralmente devastato il bel Paese asiatico, causando fra le altre cose circa 6 183 morti e più di mezzo milione di abitazioni distrutte.

Si è trattato di un fenomeno di dimensioni epiche, a detta di scienziati e geologi di uno dei cicloni tropicali più potenti della storia, corredato da venti che hanno toccato vette di velocità pari a 240 km/h. Certo vi starete chiedendo, cosa c’entra il terribile tifone Hayan (così è stato chiamato) con la chirurgia plastica?

Semplice. Pare che AicpeOnlus, recente branca dell’AICPE (Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica), abbia deciso per il 2014 di dare un deciso contributo alla causa filippina, dopo aver inoltrato ai suoi membri, già nel 2013, una richiesta di partecipazione pecuniaria.

Si tratta di una iniziatica pregevole, che andrà di certo ad incrementare il bagaglio di esperienze e reputazione di questa relativamente nuova organizzazione no-profit, la quale ha apertamente fissato la sua mission nella beneficienza e nel volontariato, da quando è sorta nei primi mesi dell’anno passato.

I fondi, opportunamente raccolti fra gli associati, sono stati devoluti in particolare per la ricostruzione di case e scuole, mediante l’intermediazione della nota associazione No One In Need ed a detta di Marco Stabile, tesoriere di AicpeOnlus, verranno scrupolosamente monitorati in modo da avere entro i prossimi mesi un resoconto di come il denaro è stato utilizzato.

Queste le parole di Claudio Bernardi, chirurgo plastico e presidente dell’organizzazione italiana: ''Sebbene anche in Italia le difficoltà economiche non manchino, specialmente negli ultimi tempi, esse sono insignificanti se paragonate a quelle di chi ha veramente perso tutto: la casa, il lavoro e la possibilità di avere istruzione e cure adeguate. Per questi motivi Aicpe si è da subito impegnata a raccogliere il maggior numero di fondi possibili fra i propri soci, raggiungendo un considerevole e concreto traguardo”.

Parole senz’altro positive e confortanti, che fanno onore ai chirurghi italiani e non solo.

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