Il trapianto di barba – La moda sbarca in Italia

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Nuove tendenze nella chirurgia

Come molti di voi avranno potuto constatare personalmente, la barba, oggi, portata lunga ma sufficientemente curata, è diventata il nuovo, autentico, simbolo di virilità maschile, nel mondo. Da Brad Pitt, a Ben Affleck, a George Clooney, la barba lunga è il nuovo baluardo della moda e le sue origini newyorchesi non fanno che renderla ancora più cool. Si ricordi che, oltre a rappresentare un sintomo evidente di mascolinità la barba svolge anche un’altra interessante funzione: quella di donare a chiunque un’area raffinata ed intellettualoide.

Ed è proprio per queste ragioni che il trapianto di barba (con baffi annessi) sta letteralmente prendendo il sopravvento nelle classifiche degli interventi più richiesti. Chi, disgraziatamente, non è dotato di una barba completa e folta è costretto quindi a passare dal chirurgo, se non vuole perdere il treno della mondanità.

Nell’ultimo anno i trapianti di barba, in Inghilterra, hanno raggiunto quota 4500, mostrando un non indifferente incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Sono questi i dati forniti dall’International Society of Hair Restoration e pubblicati, qualche giorno fa, sul quotidiano inglese Telegraph. Il trapianto di barba, che non costituisce certamente un’operazione al alto rischio ha, invece, un costo abbastanza significativo: si va dalle 2400 sterline in media per una semplice rinfoltita di baffi alla quasi 10000 sterline per un trapianto di barba completo. I prezzi alti, d’altronde, pare non abbiano placato i lord inglesi.

Per quanto riguarda la metodologia del trapianto essa appare piuttosto elementare. La peluria da impiantare sul viso, di fatto, viene prelevata totalmente dal corpo del paziente. La fase di implementazione avviene poi sotto anestesia locale, attraverso dei minuscoli taglietti sull’area facciale. Un poco meno piacevole è la durata complessiva del procedimento, dato che i risultati non possono considerarsi definitivi prima di 10 mesi.

Come si è accennato, il nuovo concetto di sex symbol barbuto affossa le sua radici negli USA. Sono stati quindi gli statunitensi ad esportare anche la metodologia d’intervento.

 

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