Pressione Sanguigna ed Esami Clinici

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Controllare la pressione sanguigna

Misurare regolarmente la pressione sanguigna, specialmente se superata una certa soglia d’età, deve diventare necessariamente un’azione routinaria, se si vuole evitare di andare incontro a seri problemi.

La pressione alta, o ipertensione in linguaggio medico, è un disturbo, davvero molto diffuso, che coinvolge più di 10 milioni di persone solo in Italia e circa un adulto su due dopo i 65 anni. Nonostante ciò, si riscontra una certa noncuranza nell’affrontare il problema, tanto che solo un italiano su tre si cura regolarmente e prende le adeguate precauzioni.

A dimostrazione di quanto la faccenda sia importante, gli specialisti generalmente consigliano di svolgere dei controlli periodici anche a chi non presenta particolari sintomi o difficoltà. Per loro, d’altronde, ne basta uno all’anno se si ha fra i 30 e 40 anni, due se si è fra i 40 e i 50 e quattro se si è oltrepassata la metà di secolo. Ovviamente la frequenza consigliata di questi controlli aumenta per i soggetti a rischio, come gli obesi e i fumatori, per i quali sarà necessario raddoppiare le visite.

Ma come funziona un controllo della pressione?

Il primo passo da fare è la semplice essenziale visita dal proprio medico di fiducia, il quale può darci da subito delle indicazioni chiare riguardo al nostro livello di pressione sanguigna. E’ naturale che i soggetti particolarmente predisposti, come quelli di cui abbiamo già accennato, così come quelli che hanno già mostrato alcuni sintomi evidenti, devono affrettarsi più degli altri! Il controllo, infatti, diventa urgente se ci si è misurati autonomamente la pressione, magari supportati da un amico o dal farmacista, e si sono riscontrati valori particolarmente elevati.

Una volta varcata la soglia dello studio medico, il dottore, per mezzo della sua strumentazione professionale, sarà in grado di rilevare la pressione da entrambe le braccia (si sappia che il livello può variare da un arto all’altro). I valori ottenuti saranno poi interpretati sotto una giusta ottica, ossia quella dello specifico stile di vita che il paziente conduce e dei suoi eventuali precedenti clinici. Dopodiché il medico verificherà se il paziente è in sovrappeso e analizzerà il cuore e le pulsazioni.

Insomma niente di particolarmente drammatico!

Una volta ricevuti i dati di cui ha bisogno il dottore vi potrà richiedere una serie di accertamenti come:

  • L’esame del sangue;
  • L’elettrocardiogramma;
  • L’ecocardiogramma;
  • L’esame delle urine;
  • La radiografia del torace;
  • L’ecodoppler vascolare;
  • L’esame del fondo oculare;
  • Il monitoraggio dinamico della pressione.

Questi sono i così detti esami secondari.

Esami Secondari

Quando c’è un sospetto di ipertensione o quando, dopo 3 controlli, viene ufficialmente diagnosticato un livello anormale di pressione sanguigna, è infatti consigliabile, fare precisi esami clinici al fine di valutare l’eventuale presenza di cause secondarie del disturbo. Fra le pericolose malattie che possono generare un alto livello di pressione ci sono quelle ai reni, alle surrenali ed all’aorta, senza contare che un’ipertensione diagnosticata con ritardo può provocare essa stessa l’insorgere di ulteriori disturbi nonché di danni ad organi e tessuti.

Stiamo parlando appunto di esami secondari, rispetto a quelli essenziali per verificare la presenza di ipertensione ed ipotensioni. Fra questi sono molto importanti gli esami periodici a scopi di monitoraggio. Bisogna infatti studiare attentamente quanto l’uso di determinati farmaci e quanto i cambi attuati nello stile di vita stiano riuscendo concretamente a combattere il problema della pressione e come essi stiano influendo sull’organismo in generale.

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