L’Europa corre ai ripari e nasce un nuovo fondo salva-stati, che entrerà in vigore da luglio 2012. Per gli italiani si calcola un esborso di 15 miliardi di euro nei primi tre anni dall’entrata in vigore del Mes o European Stability Mechanism.
Il Mes è un fondo di 700 miliardi di euro che erogherà prestiti agli stati europei in grave difficoltà finanziaria e che andrà a sostituire i vecchi fondi denominati European Financial Stability Facility (EFSF) e European Financial Stabilisation Mechanism (EFSM) , ancora in vigore, nati per salvare Irlanda e Portogallo dalla crisi economica.
Per gli Stati Membri dell’Unione Europea si prevede un salasso in termini di capitale che dovrà essere messo a disposizione del fondo a seconda delle necessità e delle decisioni dei 17 ministri delle finanze dei Paesi dell’eurozona.
Quali sono le principali novità introdotte dal Mes: l’art. 8 stabilisce un capitale sociale di 700 miliardi di euro del fondo comune, che l’art.10 permette di ampliare a dismisura a seconda delle necessità, per di più il Consiglio dei governatori può decidere di pretendere il capitale sociale non versato dallo Stato membro in qualsiasi momento secondo le disposizioni dell’art. 9. Tutto questo a discapito della sovranità nazionale del parlamento del singolo stato, che dovrà adeguarsi alle decisioni prese in sede europea.
Novità assoluta introdotta dal Mes è la partecipazione al fondo di investitori privati, che forti del loro potere non perderanno occasione per fare la voce grossa per stabilire i modi e i tempi di riscossione del debito degli stati finanziati.
Oggi è la Grecia la vittima da sacrificare sull'altare della crisi dell'eurozona a cui siamo ben contenti di far pagare il conto della crisi economica europea, ma nel gioco della roulette russa del Mes, chi sarà la prossima vittima?