Ernia cervicale: la fisioterapia

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La fisioterapia applicata all'ernia cervicale

Drammatica per i giovani, quasi inevitabile per gli anziani, l’ernia cervicale costituisce sempre un problema che non va sottovalutato. Ma, prima di tutto è interessante capire cosa è questa benedetta cervicale. Anatomicamente parlando la colonna cervicale è una porzione della colonna vertebrale comprendente però solo 7 vertebre e formata da complessi e robusti legamenti. Attorno ad essa si sviluppa un articolato apparato muscolare, che rappresenta un punto essenziale nel funzionamento di tutto il nostro organismo. Effettivamente qui si collocano i muscoli trapezi e gli sternocleidomastoidei che coordinano e armonizzano i movimenti del nostro collo (e quindi anche della nostra testa) e, in parte, delle nostre spalle e braccia. Si intenda, inoltre, che alcune delle vertebre della cervicale sono collegate direttamente al nostro apparato cerebrale e, quindi, non è difficile capire l’estrema importanza di questa parte del nostro corpo.

L’ernia cervicale si presenta a noi con dei sintomi piuttosto evidenti, sottoforma di potenti dolori al collo e alle braccia, di formicolii, di sensazioni di nausea e di stordimento. Quello che in realtà succede è una sorta di schiacciamento dei dischi intervertebrali del collo e della nuca con conseguente fuoriuscita del nucleo polposo contenuto nelle vertebre.

Per affrontare l’ernia cervicale è possibile affidarsi alle cure farmacologiche, tramite antinfiammatori, cortisone e antidolorifici; alla fisioterapia o, nei casi più estremi, alla chirurgia. Il rimedio, però, che andiamo ad esaminare oggi è quello della fisioterapia.

I fisioterapeuti suggeriscono come soluzione all’ernia cervicale l’esercizio fisico al fine di riabilitare muscoli e legamenti e attivare una decontrazione della zona schiacciata. Tuttavia è necessario, specialmente quando il problema si manifesta in seguito a traumi come incidenti o cadute, un breve periodo di immobilizzazione della zona interessata, magari attraverso l’uso di collari rigidi o semirigidi, e l’uso di impacchettamenti di ghiaccio da applicare delicatamente sulle aree interessate.

Terminata quella che è considerata la fase acuta si può passare a metodologie differenti. Si consiglia allora la classica ginnastica posturale, che ha lo scopo generale di allungare i muscoli e correggere la nostra abituale postura. Alcuni esercizi di facile applicazione sono quelli di rotazione delle parti interessate, ossia collo e braccia, alternando senso orario ed antiorario in diversi momenti del giorno. Questo tipo di allenamento deve essere necessariamente quotidiano e con una precisa tabella di marcia, deve inoltre essere limitato in presenza di dolori articolari ed ossei, ma continuato in presenza di indolenzimento muscolare.

E’ utile, inoltre, praticare degli sporti di tipo “distensivo” come il nuoto ed, infine, risulta molto efficace la tecnica della massoterapia, fisica e distensiva.

Anche in questo caso, però, vale la regola “prevenire è meglio che curare”. E’ perciò importante seguire queste semplici norme:

  • Svolgere un quotidiano allenamento fisico, che interessi soprattutto quelle zone solitamente vittima dell’ernia cervicale, cioè collo e nuca;
  • Mantenere un’andatura corretta quando si cammina;
  • Tenere il corpo eretto, in particolar modo quando si è seduti davanti al computer e/o la televisione;
  • Sviluppare un’abitudine all’esercizio fisico come sfogo nei momenti di particolare tensione psichica.

Se seguite questi consigli vedrete che l’ernia cervicale si trasformerà presto in un altro brutto sogno.

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