Tinteggiare la propria casa

Articolo approfondimento del di

Pitture murali

Con l'arrivo della bella stagione si è particolarmente invogliati a dare una tinteggiata alle pareti della propria casa, per ridare quel vigore che sembrano aver perso durante l'inverno.

Quando ci si reca in un negozio di “ fai da te” e nel reparto pitture in particolare, si scopre un mondo di colori e sfumature veramente complesso. Oltre alla vasta scelta dei colori, esistono pitture per i differenti ambienti della casa.

Una particolare pittura è più indicata per le zone umide, mentre qualche altra per il resto della casa. Forse è il caso di fare un po di chiarezza.

Caratterizzazione di pitture

Esistono due grandi famiglie di pitture dalle quali poi si possono sviluppare diverse varianti. Le pitture traspiranti e quelle a base di calce e resine naturali.

  • Le pitture traspiranti, sono per lo più indicate per quelle zone della casa che accumulano umidità e vapore come la cucina e il bagno. Tecnicamente questo tipo di pittura lascia respirare la parete e fa in modo che l'umidità accumulata nella stanza non ristagni nel muro creando spiacevoli inconvenienti come crepe o muffe.
  • Passando alle pitture a base di calce e resine naturali, ci rendiamo conto che stiamo parlando di uno dei metodi più antichi per tinteggiare una parete. Questo tipo di pittura è molto resistente nel tempo e oltre a non creare problemi di traspirazione alla parete svolge un' azione fungicida dovuta alla presenza della calce.
  • Un sottoinsieme di queste pitture sono le idropitture lavabili. Queste si differenziano dalle altre per la loro resistenza all'acqua oppure ha fenomeni casalinghi quali schizzi o macchie varie. Basta un panno umido o una spazzola con setole morbide e tutto torna come prima, senza rimuovere la pittura dalla parete.

Come riconoscere la tossicità del prodotto

La pittura dal momento in cui possiede il pigmento colorato, per la maggior parte dei casi, contiene polimeri e poli-condensati, esteri della cellulosa e bitumi. Oltre che numerosi solventi che servono a rendere fluido ciò che compone il colore. Addirittura per velocizzare l'essiccazione della vernice viene utilizzato il piombo.

Soltanto dal 2007 è diventata legge indicare i nomi dei solventi che compongono il prodotto e la loro quantità. È obbligatorio, inoltre indicare sulla confezione particolari simbologie e diciture che confermino la tossicità della pittura che si sta per acquistare.
Quindi è il caso di osservare bene cosa c'è scritto sulla confezione del prodotto e quali simboli sono presenti.

Bisogna sapere che:

  • Le pitture atossiche invece, prima di tutto vengono diluite con acqua e non con solventi chimici. Un'altra caratteristica che le contraddistingue è la traspirabilità.
  • Meno tossiche sono le vernici acriliche sintetiche che se pur contenendo comunque un 15 per cento di solventi, riducono di gran lunga la tossicità per l'uomo.
  • Poi esistono le pitture ecologiche che sono fatte con prodotti esclusivamente naturali come la caseina, la creta, la cellulosa di faggio, la borace, l’olio di rosmarino e altro. Come unici difetti troviamo la loro alta deperibilità, quindi vanno utilizzate entro brevi periodi e la possibilità di allergie dovute ai componenti naturali del prodotto.

Di certo la non tossicità di queste pitture giustifica questi piccoli inconvenienti.