Edilizia Rurale, Consiglio di Stato sui limiti a costruire

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Edilizia Rurale, Consiglio di Stato “bacchetta” un Municipio

Una sentenza che sta facendo discutere e che potrebbe avere delle grandi implicazioni nell’ambito dell’edilizia rurale. Ad emetterla è stato il Consiglio di Stato e riguarda espressamente proprio l’edilizia rurale.

In estrema sintesi, la sentenza 5653/2013, pubblicata in data 18 novembre 2013, dopo 5 anni, ha detto l’ultima parola su un aspro contenzioso. Una battaglia giudiziaria, avviata nel 2008, che ha visto contrapporsi il Comune di Besana Brianza (in Provincia di Monza Brianza) e una famiglia di agricoltori del posto.

In pratica il Consiglio di Stato non ha fatto altro che confermare la sentenza di primo grado che era stata emessa nel 2010 dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia e che aveva ha dato ragione ad una azienda agricola alla quale era stato negato il permesso di costruire un fienile su una area di sua proprietà nel Parco della Valle del Lambro. Il divieto era stato motivato per le limitazioni imposte dal nuovo Pgt, il Piano di Governo Territoriale. Il Piano in questione aveva  inserito alcuni terreni dell’azienda tra le “Aree agricole di tutela” e, di conseguente, era assolutamente impossibile realizzare lì nuove costruzioni.

Inevitabilmente i proprietari del lotto si erano rivolti al Tar che aveva dato loro ragione; loro avevano sostenuto che questo li avrebbe notevolmente danneggiati perché limitava la loro attività di imprenditori agricoli e loro avevano necessità di dover realizzare un magazzino su una superficie di 225 metri quadrati.

Consiglio di Stato e Tar Lombardia concordi

A seguito di questo la controparte si era rivolto al Consiglio di Stato che però ha ribadito quanto già sentenziato dal Tar annullando sia le norme che bloccavano totalmente la possibilità di edificare edificazione sia i limiti volumetrici imposti che erano molto restrittivi. Per il Consiglio di Stato non si sarebbe tenuta conto di della già esistente Legge Regionale 12/05 che già prevedeva pesanti limitazioni ala realizzazione di nuove strutture in una zona agricola; si tratta di norme, hanno spiegato i legali dell’azienda, che prevalgono rispetto a disposizioni emesse da Comuni che limitino ancor di più l'edificazione in un tale tipo di area agricola.

Non a caso il Consiglio di Stato ha parlato espressamente di “immediata prevalenza” della Legge Regionale rispetto a più restrittive disposizioni poste dall’ente locale, tacciando come “illegittima la norma del PGT che introduce il divieto assoluto di edificazione, in quanto non appare logico o coerente con le finalità legislative di sviluppo dell'impresa agricola”.

Viene, pertanto, sottolineato il concetto che le limitazioni regionali siano “già da sole riduttive e compressive dell'attività agricola” e di conseguenza “tassative” e non sono ammessi altri vincoli.

Su questo si registra il commento di Giovanni Benedetti, Direttore della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza, che ha sottolineato come questa importante sentenza ribadisca come sull’edilizia rurale di debbano seguire le disposizioni della Regione e che di certo le norme inserite nel Piano di Governo Territoriale dei singoli Comuni non possono essere in contrasto con esse.

LA SCHEDA: Cos’è un Piano di Governo Territoriale (Pgt)

Il Piano di Governo Territoriale (Ptg) è un strumento urbanistico introdotto nella regione della Lombardia dalla legge regionale n.12 dell’11 marzo 2005; ha sostituito il Piano Regolatore Generale (il Prg) che pianificava l’urbanistica comunale con lo scopo di definire l'assetto dello stesso intero territorio comunale.

Il Pgt si articola in questi 3 atti:

·        Il documento di piano, il quale definisce il quadro programmatorio e ricognitivo di riferimento per lo sviluppo sociale ed economico del Comune, il quadro conoscitivo del territorio municipale, l’assetto idrogeologico, geologico e sismico.

·        Il piano dei servizi, il quale deve garantire la dotazione complessiva di aree per attrezzature pubbliche di interesse per l’appunto pubblico o generale, eventuali aree per edilizia residenziale pubblica, dotazioni a verde, corridoi ecologici e sistema del verde di connessione tra il territorio rurale e quello edificato.

·        Il piano delle regole che disciplina e individua le differenti situazioni territoriali (aree urbanizzate, agricole, immobili vincolati, eccetera).

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