Antincendio boschivo: un bilancio tra luci e ombre

Articolo approfondimento del di

Incendi boschivi: primi bilanci e molti motivi per riflettere

Si è conclusa da pochi giorni la campagna estiva che la Presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione con la Protezione Civile ed il corpo forestale dello stato ,svolge ogni estate contro il fenomeno degli incendi boschivi.

Una vera e propria piaga nazionale, alimentata da una molteplicità di fattori e che continua a produrre, anno dopo anno, conseguenze gravissime sia in termini di ricaduta economica che di danni ecologici ed ambientali.

I primi dati riguardanti non solo il periodo della recente "battaglia" estiva bensì un arco temporale di nove mesi circa(dal 1 gennaio del 2013), mostrano un bilancio con molte luci ma anche con ombre significative e su cui vale sicuramente la pena fare qualche riflessione.

Intanto bisogna partire dallo straordinario impegno messo in campo dallo stato per porre un argine ad un fenomeno che, specialmente negli ultimi anni, ha assunto dimensioni realmente preoccupanti. Non è un caso, pertanto, che nell'ultimo trimestre siano stati attivi a livello nazionale ben 15 centri operativi antincendi boschivi(COAB), con l'impiego di 16 mezzi aerei, circa 630 mezzi terrestri e oltre 1580 unità sul territorio. Un impegno gravoso sia in termini economici che per lo stesso personale impegnato ma che permette di registrare, con gli ultimi dati ancora provvisori, una diminuzione degli incendi superiore al 50% rispetto allo stesso periodo del 2012.

Un risultato sicuramente importante e che fa ben sperare per il futuro, a cui hanno anche contribuito fattori ambientali più favorevoli, come l'elevato numero di precipitazioni piovose a ridosso della stagione critica e un'estate climaticamente meno estrema rispetto agli anni precedenti.

Restano, tuttavia, una serie di ombre inquietanti e che sembrano ancora di difficile soluzione. Da un lato il persistere di diverse regioni meridionali nella sgradevole classifica del maggior numero di incendi, conferma ulteriore della connessione esistente tra il fenomeno e la presenza della criminalità organizzata sul territorio, sempre più interessata al lucroso fenomeno dei reati di tipo ambientale. Dall'altro il perdurare di comportamenti irresponsabili e pericolosi su tutto il territorio nazionale e che ci ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, quanta strada dobbiamo ancora percorrere sia dal punto di vista della prevenzione che da quello della costruzione di una radicata coscienza civica e ambientale.

 

Immagini correlate


Link utili