Nella tragica e quotidiana conta degli infortuni sul lavoro non può non destare meraviglia la statistica relativa all'elevata incidenza degli incendi quale causa scatenante degli stessi.
E, ancora più inquietante, risulta l'origine di questi fenomeni, quasi sempre generati da banali errori umani, frutto avvelenato di quella cultura della superficialità e del lassismo che ha prodotto e produce tante nefaste conseguenze per il nostro Paese, confermando ancora una volta la mancanza di una coerente e valida politica della prevenzione.
Già la prevenzione, un termine di cui ci si riempie la bocca quasi sempre a tragedie avvenute e che per anni è stata colpevolmente vissuta come un fastidioso balzello, un costo inutile, un modo come un altro per spillare soldi alle imprese. Solo oggi, di fronte ad un opinione pubblica nazionale sempre più indignata per l'intollerabile scia quotidiana di infortuni e morti sul lavoro, qualcosa inizia a muoversi e il tema della sicurezza sembra finalmente tornato in primo piano nell'agenda Paese.
In questo senso il D.lgs 81/08, il famoso testo unico sulla sicurezza sul lavoro, ha ulteriormente regolamentato la materia e, valutando gli incendi come una delle principali cause di incidenti, ha predisposto una serie di rigidi obblighi ed adempimenti per la prevenzione degli stessi, ponendo l'adeguata formazione del lavoratore al centro di una seria strategia antinfortunistica.
Saper utilizzare strumenti indispensabili quali estintori, manichetti e idranti, studiare le basi della combustione e dello sviluppo di un incendio, conoscere le diverse tecniche di spegnimento, tutte nozioni che possono concretamente aiutare ad evitare eventi tragici e dolorosi.
Per questo i corsi antincendio, da svolgersi solo presso aziende qualificate e certificate del settore, assumono sempre più un ruolo primario sul fronte della prevenzione, contribuendo in manier importante nella quotidiana battaglia contro l'intollerabile piaga delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro.