Vigilanza privata integrata, un idea antica per una crisi nuova.

Articolo approfondimento del di

Sicurezza e indipendenza, il benessere degli anziani e non solo.

Sicuramente fa un effetto strano leggere tanti articoli sulla crisi del mercato della vigilanza privata e allo stesso tempo vedere che è uno dei campi dove ci sono più offerte di lavoro, ogni tre articoli che parlano di licenziamenti se ne incontra uno di richiesta di personale.

Ci deve essere qualcosa che non và mi sono detta, o le imprese che chiudono non riescono a rinnovarsi o stanno essendo divorate da qualcosa più grande di loro. Non sono una grande esperta, forse queste nuove leggi …forse se qualcuno me le spiegasse chiaramente.

Poi pensando e ripensando mi è venuta “l’Idea”, scoprendo subito dopo che quest’idea è felicemente già nata e messa in pratica da trent’anni: impegnare ed utilizzare gli stessi strumenti e la stessa tecnologia a disposizione per la vigilanza per creare un telesoccorso, non solo rivolto alla sicurezza contro i furti ma anche alla sicurezza delle persone nelle loro abitazioni, insomma una struttura autonoma che in collaborazione con le strutture sanitarie della zona, oltre che con la vigilanza privata, possa offrire agli anziani e alle persone sole un servizio di completa efficienza e sicurezza. Questo concetto fattibile esiste e si chiama Televita .

Il Gruppo Televita è una realtà che opera con la teleassistenza integrata e con la telemedicina nell’Italia del nord Est e nel centro Italia con ben 90 dipendenti e 4 centrali operative. Nata come dicevamo da un’idea di alcuni istituti di vigilanza privata che praticavano già allora televigilanza, ha superato la crisi di trent’anni fa’ e sicuramente supererà anche questa, perché ha capito l’importanza di coniugare il profitto economico con il profitto etico e umano attraverso il promuovere la sicurezza alle persone, soprattutto in direzione agli anziani e alle persone con deficienze fisiche che, nei paesi ad alto tenore di vita sono sempre di più e, cosa ancor più preoccupante, sono persone con reddito basso e pochissima autonomia.

Riuscire a mettere insieme e a far operare in sintonia tra loro, attraverso una centrale operativa; i sistemi di telesoccorso, televigilanza con i sistemi di sicurezza fisica, lavorando con apparecchiature domotiche (intelligenza artificiale, sensori in casa) crea la possibilità di comprendere, anticipare, prevedere e diagnosticare i bisogni della persona, senza che sia necessaria la presenza costante di un dipendente generico, molto spesso impreparato, sostituendolo con operatori specifici solamente in caso di vera necessità, come un medico, un vigilante, una guardia armata o un collaboratore sociale a seconda delle situazioni e delle emergenze.

Entrando nel progetto “Ti aiuto”, l’utente può farsi installare in casa un cosiddetto “sistema integrato” che permette attraverso sensori e via radio di individuare istantaneamente qualsiasi problema di caduta, allagamento, perdita di gas, e movimento anormale nella casa e, la centrale operativa ricevendo questo tipo di segnalazioni di emergenza può comunicare a chi di dovere la necessità di un intervento umano.

Crediamoci quindi al sociale! Apriamo i nostri orizzonti verso nuove tecnologie di difesa che allo stesso tempo siano fonte di benessere e sicurezza per tutti. Non serve solo difendere le grandi imprese che già hanno molti modi per difendersi da sole, è dove manca veramente, che un buon imprenditore dirige il suo interesse di mercato. “La generosità porta la prosperità” disse una volta il Dalai Lama e credo che anche qualcun altro diede insegnamenti simili a riguardo duemila anni fa, anno più anno meno...