Sorveglianza Sanitaria

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Descrizione Sorveglianza Sanitaria

Secondo l’articolo 2 del D.di Lgs 81/08 che si preoccupa di fornirci la definizione e i compiti legati alla Sorveglianza Sanitaria, secondo il protocollo sanitario essa viene definita così: l’insieme degli atti medici finalizzati alla tutela e allo stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.

Quindi, l’obiettivo della sorveglianza sanitaria, occupandosi della tutela dello stato di salute dei lavoratori, può raggiungere il suo scopo attraverso:

Gli accertamenti sanitari ai quali i lavoratori devono sottoporsi sono tutti riportati all’interno del protocollo sanitario, il quale viene definito a sua volta dal Medico competente in base alla valutazione dei rischi precedentemente stabiliti. Viene specificato inoltre che gli accertamenti sanitari devono essere sempre mirati al rischio ed essere il meno invasivi possibile.

In poche parole dunque, la sorveglianza sanitaria attraverso il medico competente stabilisce che vengano realizzati certi particolari esami diagnostici sul lavoratore che dovrà essere assunto, esami sempre relazionati al tipo di rischio causato dal tipo di lavoro e con precise norme pre-stabilite nel protocollo sanitario.

Per esempio non possono essere realizzati esami di gravidanza ,esiste già una normativa vigente a cui far riferimento come per i disabili, ne quelli di sieropositività all’HIV. In seguito a questi esami il Medico competente, responsabile della sorveglianza sanitaria può emettere tre tipi di giudizio: Idoneità piena, idoneità parziale ( temporanea o permanente) e inidoneità. E’prevista la possibilità di ricorso entro 60 gg al giudizio risultante del medico competente.

Esiste un altro esame di sorveglianza sanitaria che sta al momento scatenando molte perplessità ed è l’esame per accertare che chi lavora in alcune posizioni di rischio, non sia un tossicodipendente ne un alcolista. Questo test viene spesso definito semplicemente come il test antidroga per il lavoro. Comunque la tendenza è di allargare le categorie di rischio anche a persone che per esempio guidano il mezzo aziendale.

Il test antidroga per il lavoro viene richiesto con 24 ore di anticipo al lavoratore e può essere realizzato, prima dell’assegnazione del posto di lavoro e anche dopo un eventuale incidente o addirittura periodicamente.
Come vedete la materia è complessa e, la scelta di un ottimo e preparato Medico competente, è fondamentale, per creare sia prima che durante il lavoro un clima di collaborazione attiva tra la sorveglianza sanitaria e il lavoratore.

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