Disturbi psicologici
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Descrizione Disturbi psicologici
Una delle maggiori distorsioni cognitive del pesiero umano è la dicotomia e, in virtù di tale dicotomia, già i primi filosofi ponevano al centro dei propri studi il confine di demarcazione tra salute e malattia. La malattia mentale o per meglio dire, quello che oggi si preferisce chiamare il disagio psichico, solo nella seconda metà dell'800 con Freud, assume una connotazione scientifica e si svincola da preconcetti supersitiziosi di stampo religioso che, fino ad allora, erano additati come causa etiopatologica dei comportamenti anormali.
Freud dedicò molti anni allo studio dell'isteria e dei disturbi comunenemete identificati di area nevrotica, alla psicopatologia della vita quotidiana, allo studio dell'inconscio ed all'espressione del desiderio inconscio quale manifestazione sintomatologica.
Oggi, il disagio psichico è ampiamente riconsociuto dalla comunità scientifica mondiale tanto che l'OMS ha definito lo stato di salute "uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale" e non la semplice assenza di malattia e, L'American Psichiatric Association, sta redigendo la quinta versione del Manuale diagnostico e statistico dei distrubi mentali (DSM).
Il DSM IV, oggi, è lo strumento maggiormente utilizzato dai professionisti del settore per l'individuazione dei distrubi psicologici. La particolarità del DSM IV è quella di essere nosografico, ateorico e assiale.
Seguendo la ripartizione in cinque assi del DSM IV possiamo categoriazzare e classificare i distrubi psicologici in aree:
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Asse I: disturbi clinici, caratterizzati dalla proprietà di essere temporanei o comunque non "strutturali" e altre alterazioni che possono essere oggetto di attenzione clinica. Sono annoverati nell'asse I il disturbo ossessivo-compulsivo, la fobia sociale, la schizofrenia, la depressione maggiore e la depressione bipolare.
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Asse II: disturbi di personalità come il distrubo di personalità borderline e paranoide e ritardo mentale
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Asse III: condizioni mediche acute e disordini fisici
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Asse IV: condizioni psicosociali e ambientali che contribuiscono al disordine
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Asse V: valutazioni globali del funzionamento
La diagnosi di distrubo psicologico è fatta sui primi due assi, i restanti, invence, servono per inquadrare sotto aspetti più ampi del paziente.
Il vantaggio del DSM è Qquello di indentificare per ognuno dei distrubi psicologici una serie di criteri di cui vi deve essere presenza per la validazione dell'ipotesi diagnostica.
Ciò che non bisogna sottovalutare è, però, la sottile differenza tra disagio, disturbo e sintomo infatti, l'identificazione precoce dei segnali o prodromi di sintomi dei distrubi psicologici, è utile nella prevenzione dell'insorgenza del distrubo e nel trattamento del distrubo psicologico stesso.
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