L'insonnia: causa e rimedi

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Come affrontare l'insonnia

L’insonnia è stata definita da psicologi e specialisti del settore come un disturbo tipico dell’età industriale, giacché dipende spesso da fattori specifici del nostro tempo come lo stress, le intossicazioni croniche, l’inquinamento acustico e quella costante incertezza che è diventato in qualche modo l’emblema dell’inquietudine di questa epoca. Dati alla mano, pare che in Italia oggi ne soffra circa il 20% della popolazione, che sta significare 13 milioni di italiani.

Come detto le cause possono essere molteplici. Senza dubbio nel caso più banale e frequente l’insonnia dipende da fattori come l’ambiente circostante, che può provocare disturbi del sonno quando non è percepito come familiare. Parecchia gente ad esempio può avere difficoltà cambiando casa, alloggiando da un amico o andando in vacanza. Altri ancora avvertono il problema in seguito ad un lungo viaggio in aereo per via del così detto jet lag o perché per un motivo o per un altro si ritrova con i proprio ritmi fisiologici sbalzati e magari va a letto quando fuori c’è ancora la luce. In tutti questi casi non siamo di fronte ad una patologia vera e propria ma piuttosto ad un momento di confusione spazio- temporale. Non c’è da preoccuparsi, la nostra capacità di prendere sonno dovrebbe ritornare di pari passo ad un riadattamento del nostro bioritmo.

Altri fattori alquanto scontati sono il dolore o la malattia e certe scorrette consuetudini alimentari. Non c’è da stupirsi se si fa fatica a chiudere occhio quando si è malati e si stanno assumendo determinati farmaci o quando si soffre di un fastidioso dolore, come una frattura, che ti impedisce di posizionarti sul letto nella tua posizione ideale. Non bisogna farlo nemmeno se prima di coricarsi si è bevuto un drink stimolante come il caffè, il the o la coca cola (per non parlare di Red Bull e company) o si ha goduto di un pasto particolarmente pesante.

Tutte le motivazioni forniste finora si definiscono cause esterne e hanno scarso interesse medico e psicologico, poiché solitamente non durature. E’, infatti, libero arbitrio dell’individuo se continuare a bere caffè prima di andare a letto o evitarlo per dormire serenamente.

Molto più interessante è la trattazione dal punto di vista psicologico, che assume l’insonnia come un sintomo di una situazione psichica di disagio o di conflitto, che l’umano difficilmente riesce a cogliere nella sua interezza e nel suo significato profondo. Solitamente l’insonnia si manifesta allora in seguito a traumi, recenti, come la perdita di una persona cara, o sotto formo di ricordo di traumi passati, non ancora superati o magari riemersi attraverso un episodio recente. I traumi più sconvolgenti sono normalmente le perdite familiari, le catastrofi ambientali o le violenze fisiche e sessuali, le quali richiedono un delicato ed approfondito supporto medico. Anche un periodo di particolare stress, per il lavoro o per la famiglia, può provocare insonnia, così come la depressione. E’ molto probabile che se si vive una fase negativa della propria vita accompagnata da sentimenti come lo sconforto e il pessimismo, si aggiungeranno ulteriori difficoltà come l’insonnia.

COME CURARE L’INSONNIA

Come premessa, bisogna precisare che l’uso di farmaci è alquanto sconsigliato poiché pericoloso e poco efficace. Gli unici farmaci accettabili sono le benziodiazepine, in grado di alleggerire le situazioni di forte tensione emotiva, magari precedenti ad un importante impegno di lavoro o un lungo viaggio. Le benziodiapine andrebbero però consumate solo se non se ne può fare a meno e sotto indicazione medica, poiché hanno dei pesanti effetti collaterali. Tanto per cominciare generano assuefazione, con il risultato che continuando ad assumerle per un mesetto circa finiranno per non produrre più alcun effetto, se non quello di far entrare l’individuo in un critico circolo vizioso. In secondo luogo, provocano delle spiacevoli conseguenze come sonnolenza incontrollata durante il giorno, rallentamento dei riflessi, riduzione delle prestazioni intellettuali ed alterazioni respiratorie.

Il trattamento psicologico, invece, è una buona soluzione quando il disturbo si prolunga per troppo tempo. Se l’insonnia è un sintomo, infatti, è necessario scoprire qual è esattamente il o i problemi sottostanti, in modo da provare a risolverli.

Infine, esiste tutta una serie di rimedi naturali o di modifiche da attuare allo stile di vita che, se non hanno un effetto definitivo, possono quantomeno dare una grossa mano al povero insonne. Eccone alcuni:

  • Latte caldo prima di andare a letto;
  • Il mondo dell’erboristica propone i seguenti sedativi naturali: camomilla, valeriana, lavanda, luppolo, fiori d’arancio, biancospino, escolzia e passiflora;
  • Bagno caldo rilassante prima di andare a letto;
  • Pratiche meditative della tradizione Buddistha, come lo Yoga;
  • Stile di vita sano e regolare. Per inciso: cenare sempre alla stessa ora (non meno di tre ore prima di coricarsi) e mai più che a pranzo, svegliarsi e addormentarsi sempre alle solite ore, non dormire durante il giorno, fare regolare attività fisica;
  • Creare un ambiente ideale ed adatto al sonno: materasso e pigiama sempre comodi, isolamento acustico (anche attraverso i tappi per le orecchie) e temperatura ottimale. La stanza da letto non deve coincidere con la stanza nel quale si studia, si lavora o si svolgono le normali attività quotidiane;
  • Cercare di concentrarsi su pensieri positivi, evitando saggiamente quelli negativi;
  • Apprendere alcune specifiche tecniche di respirazione;
  • Non fumare, non giocare al computer o ai videogames e non guardare film d’horror prima di andare a letto.

Spesso curare l’insonnia dipende solo da voi!

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