Il figlio unico

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Bambini particolari: il figlio unico

Notoriamente famoso fra i suoi compagni, spesso fonte di problemi per insegnanti e genitori (anche se non necessariamente), il figlio unico costituisce da sempre un caso molto particolare e di non facile comprensione.

Ma perché si fa spesso distinzione fra bambini con fratelli e sorelle e figli unici?

La verità è che, di fatto, un bambino cresciuto come unico possibile erede al trono di mamma e papà gode, spesso e volentieri, di privilegi nettamente superiori rispetto a quelli degli altri bambini, costretti, ad esempio, a dover continuamente spartire diritti e giocattoli con fratellini o sorelline.

Questi privilegi, purtroppo, rendono più probabile il verificarsi di alcuni disturbi del carattere e del comportamento, dei quali il povero ragazzo non è affatto responsabile. Per iniziare, anche se non si tratta di una verità assoluta, il figlio unico risulta particolarmente predisposto ai vizi. Inoltre, il fatto di essere solitamente molto tutelato e protetto, oltre che molto solo, rischia di influire in qualche modo sulla sua formazione; è probabile, ad esempio, che, nel caso di un figlio maschio, egli cresca un poco meno virile dei suoi compagni.

Ancora più grave è il principio per cui il suo isolamento e i suoi maggiori diritti produrranno in lui delle naturali tendenze egoistiche, che turberanno specialmente la sfera sociale ed il concetto di uguaglianza a scuola e negli altri luoghi di ritrovo. Infine, l’educazione leggermente permissiva influirà sul futuro carattere di questi bambini: attenzione perché alcuni di loro saranno indolenti e sfaticati; altri forse incapaci di sottomettersi anche agli obblighi più semplici; altri diverranno molto timidi e parecchio legati alla figura materna o paterna; altri ancora, finiranno per odiare i propri genitori attribuendo loro la causa di ogni loro difetto.

Ovviamente, qua stiamo parlando di casi estremi, che non costituiscono affatto la regola, ma il cui verificarsi dipende largamente dal comportamento di voi genitori.

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