Il bambino disordinato

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Come comportarsi con i bambini disordinato

L’ordine, a differenza di altre virtù, non è una dote naturale. Si tratta piuttosto di uno stile di vita più sano che il bambino può o non può imparare nel corso della sua vita. Ad insegnarglielo chiaramente devono essere i genitori, la mamma specialmente. Di certo, prima il bambino verrà abituato all’ordine e a certi tipi di norme di convivenza (tipo “i vestiti vanno lì ma i giocattoli no, quelli vanno da un’altra parte”), prima egli apprenderà i benefici che tutto questo gli apporta.

Se, invece, sarà allevato da una mamma alquanto disordinata è molto probabile che la consuetudine all’ordine rimarrà nel limbo delle qualità non sviluppate per molto tempo.

In verità il bambino possiede già inconsciamente dentro di sé alcuni principi di ordine. Egli apprende subito ciò che è normale, ovvero ciò che è “ordinato”, e sa differenziarlo da quello che invece è contro gli schemi, è “disordinato”. Sa, ad esempio, che la pappa si fa alle 20.00 e se per una qualche ragione questa certezza gli viene modificata, egli se ne accorgerà e non ne sarà molto felice (sapete a cosa mi riferisco); allo stesso modo scopre facilmente che un calzino dentro un piatto è una cosa che non va bene e ve lo farà notare con segnali anche stavolta decisamente evidenti.

D’altronde, le sue nozioni da neonato sono ancora troppo limitate per parlare di una naturale attitudine all’ordine. Per sviluppare davvero questa abilità l’ideale sarebbe coinvolgere il bambino nei quotidiani compiti domestici della mamma, come mettere in ordine la stanza, disporre i vestitini nell’armadio e i libri nello zaino. L’obiettivo è stimolare il bambino a compiere a poco a poco queste operazioni autonomamente. Ma non come se fosse una punizione o un obbligo, ma piuttosto come un assegnamento di maggiori responsabilità, una sorta di attestato di fiducia. Un modo per farlo sentire più grande, più importante e più sicuro delle sue capacità.

E’ anche vero però che, fino ai 3 anni almeno, il piccolo non potrà riuscire ad eseguire queste funzioni da solo, in maniera indipendente, ma avrà sempre bisogno del vostro aiuto. Tuttavia è altrettanto vero che dai 5 anni in su, egli sarà capace di mettere in pratica finalmente quanto appreso finora senza il supporto di nessuno. E’ persino possibile che tenga in ordine la sua stanza da solo e dia una mano nelle attività domestiche senza che gli venga chiesto, realizzando così il sogno di tutte le mamme.

Effettivamente, seguendo questi metodi, starete crescendo un bambino più responsabile dei suoi coetanei con una realistica propensione all’ordine e all’ auto-disciplina. Doti queste che si riveleranno essenziali durante l’intero percorso scolastico,  per non parlare di quello lavorativo.

Insomma, si potrebbe concludere dicendo che ordinati non si nasce, ma si diventa.

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