Balbuzie nei Bambini

Articolo approfondimento del di

Balbuzie Infantile

La balbuzie infantile è un problema molto frequente fra i bambini e si presenta intorno ai 2 3 anni di vita.  Questo noto disturbo si manifesta sottoforma di una difficoltà evidente nella fluidità e scorrevolezza del linguaggio, che difatti risulta continuamente interrotto da pause più o meno lunghe e deformato da ripetizioni delle parole o, caso classico, delle ultime sillabe, e prolungamenti dei suoni dei vocaboli, specialmente delle vocali. Inoltre, accade spesso che il bambino balbuziente sia obbligato a fare delle prolungate pause prima di iniziare un discorso, che risulterà comunque ostentato. Questi sgradevoli impedimenti del linguaggio sono scientificamente definiti come “disfluenze verbali”.

Il problema, che può provocare parecchie preoccupazioni fra gli adulti, risulta ancora più complesso e importante in età fanciullesca. Con la balbuzie infantile il bambino si ritrova a fare uno sforzo eccessivo anche per formulare delle frasi brevi e relativamente semplici. Spesso e volentieri questa difficoltà aumenta in circostanze in cui il bimbo è particolarmente eccitato e nervoso, come una interrogazione o una domanda difficile. Tuttavia, il malessere, che può risultare di poco conto nei primi anni poiché può legarsi semplicemente all’insicurezza di chi sta iniziando a comunicare per la prima volta, diventa progressivamente più complicato con il passare degli anni. Infatti, mentre durante il primo triennio di vita il bambino non avverte nemmeno la presenza di questo difetto, a partire dai 4 anni e, specialmente intorno ai 7-8, il disturbo diventa evidente anche al bimbo, il quale ben presto svilupperà alcuni infelici meccanismi mentali come quello della sostituzione e dell’evitamento delle situazioni considerate più scomode e imbarazzanti.

Ma quali sono le cause che scatenano la balbuzie infantile?

Generalmente, i primi problemi scattano proprio nell’età dell’apprendimento del linguaggio. Basta che il bambino si alteri o che si intestardisca nella pronuncia di una parola difficile, basta che venga interrotto da una frase sfortunata o venga umiliato da compagni o peggio dai familiari, perché il piccolo cominci a esitare, ad incepparsi e, quindi, a balbettare.

D’altronde, questa non è che una delle tante spiegazioni che si associano al disturbo. In verità, la balbuzie infantile può collegarsi ad altri avvenimenti, ben più profondi e radicati. Spesso, il semplice verificarsi di un evento dal forte impatto emotivo per il bambino come la nascita di una fratellino o di una sorellina, la perdita di una familiare, la separazione dei genitori o un cambio radicale nella sua vita (di abitazione o scuola ad esempio) è sufficiente per generare nel bambino il disturbo. Altri fattori che vengono considerati cruciali prendono in causa l’ambiente familiare, perciò sia una famiglia particolarmente nervosa che una eccessivamente attenta ad elementi come l’istruzione ed il linguaggio possono avere un effetto linguisticamente paralizzante per il bambino.

Cosa si consiglia di fare allora?
Innanzitutto, vanno evitate le situazioni descritte pocanzi, perciò quelle che generano nel bambino sentimenti di stress o “ansia da prestazione verbale”. Dopodiché compito dei genitori, prima che degli insegnanti, è quello di educare il bambino al linguaggio.

Quindi, siate pazienti e disponibili con il piccolo, non lasciate mai senza risposta le numerose domande, di curiosità o meno, a cui egli vi sottopone quotidianamente, perché altrimenti non starete facendo altro che ostacolare i suoi progressi.

Siate sempre di buon umore, per quanto questo possa costarvi, canticchiate spesso e ascoltate musica, questi suoni risultano molto piacevoli per il bambino, il quale si sentirà automaticamente stimolato a ripeterli.

Evitate il cicaleccio continuo, che riesce solo a far innervosire il piccolo. Non mostratevi, quindi, critici o spazientiti quando il bambino balbetta, anzi dimostrate interesse in modo che egli capisca che è possibile farsi capire anche con il suo lieve difetto. Coinvolgete sempre il bambino nei discorsi famigliari (senza fare pressione chiaramente), cercando di introdurre storie divertenti, piacevoli e stimolanti.

Insomma, siate disponibili, pazienti e sereni. Nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo solo temporaneo, che può durare anche pochi mesi e che si estinguerà negli anni dell’asilo e della scuola, ossia quando il bambino balbuziente inizia a socializzare con i suoi piccoli colleghi, magari incontrando qualche suo “simile”. Ma anche quando la situazione sembra perdurare evitate di cadere in smisurati allarmismi, per il bene vostro e del bambino, e ricordatevi che ha sofferto di balbuzie infantile anche gente del calibro di Paolo Bonolis, Mariylin Monroe, il Re Giorgio V d’Inghilterra ed, addirittura, i filosofi Platone ed Aristotele!!

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