Il vino a tavola

Articolo approfondimento del di

Perché bere vino?

“A chi non piace il vino, il Signore faccia mancar l'acqua” recita un vecchio proverbio della tradizione italiana. Forse è un’esagerazione, ma è però vero che il vino, fra i doni forniti dalla natura, è uno dei pochi eletti in grado di fondere superbamente l’utile con il dilettevole.

La bevanda “degli dei” o “dei santi” apparve all’uomo, per caso, addirittura nel neolitico e da allora la sua fama si è diffusa in lungo e in largo. E’ notizia recente, ad esempio, che la Cina, non certo famosa per i suoi vigneti, ha superato due giganti invece che su questa bevanda “ci campano” da secoli, come l’Italia e la Francia. Dati alla mano, 155 milioni di casse di vino consumate fra Cina ed Hong Kong nel 2013 contro le 150 consumate in Francia e le 141 vendute in Italia. Da non crederci!

Resta il fatto che il vino, quando è buono, oltre ad avere un gusto piacevole possiede anche delle indiscutibili proprietà nutritive, delle quali però discuteremo più avanti. Adesso è il caso di scoprire come si ottiene questa squisita bevanda.

Come sappiamo, la materia prima per la produzione del vino è l’uva, che si trasforma attraverso la fermentazione alcolica, alla stessa stregua di bibite come la birra e la grappa. La vite viene generalmente coltivata in tutti i continenti, tuttavia l’Europa ed il Bacino Mediterraneo specialmente, vantano delle condizioni particolarmente proficue. Non per niente Italia, Francia e Spagna sono i maggiori esportatori di vino al mondo, in grado di coniugare perfettamente qualità e varietà. Ogni regione produce, infatti, uno o più vini differenti approfittando delle caratteristiche tipiche del posto e della secolare esperienza di viticoltori e ditte locali.

Un momento classico nella creazione del vino è la vendemmia, la quale viene effettuata o con il metodo tradizionale di raccolta manuale oppure con la raccolta meccanica. Successivamente alla vendemmia, l’uva selezionata viene pigiata e separata dai raspi, in modo tale che ne esca fuori un liquido, conosciuto da tutto il mondo con il nome di mosto. Con il mosto si può procedere finalmente alla fermentazione. D’altronde è necessario prima eseguire una breve analisi sulla sua qualità e sulle caratteristiche delle uve scelte, in modo da poterle adeguatamente cambiare a seconda delle necessita del produttore. I trattamenti successivi, alcuni dei quali obbligatori affinché il vino sia vendibile a norma di legge, altri facoltativi, servono sostanzialmente a rendere il vino bevibile, sano e, soprattutto, a manipolare le sue caratteristiche. Cosicché, dopo un’altra serie di operazioni come i tagli, i travasi o la rifermentazione, avremo il nostro vino novello, o frizzante, o rosato, o passito o quello che sia, pronto per essere versato in un calice e bevuto.

Detto ciò, passiamo a scoprire quali sono, invece, gli effetti benefici che la bevanda genera sul nostro organismo. Premettiamo però che un consumo eccessivo di vino, ovviamente, ha conseguenze molto gravi che sfociano nella cirrosi epatica e nell’alcolismo, e che le sue proprietà nutrizionali si riscontrano solo nei vini di una certa qualità e diventano inesistenti o perfino controproducenti in quelli di scarsa fattura.

La virtù più evidente del vino, rosso soprattutto, è quella di combattere efficacemente i problemi cardiovascolari grazie alla presenza di polifenoli. Insieme ai polifenoli agisce il resveratrolo, dalle dimostrate proprietà protettive per il sistema circolatorio, gli antiossidanti e i flavonoidi. Un mix quotidiano di queste sostanze ha quindi l’effetto di proteggere il nostro corpo ed, in parte, migliorare la nostra salute.

Tuttavia, come per tutte le cose belle della vita, il consiglio è non esagerare.

Immagini correlate


Link utili