Il Programma 6.000 Campanili rappresenta una boccata di ossigeno per un settore molto importante per l’economia del nostro paese, come quello dell’edilizia. Il 6.000 Campanili è stato avviato dal Governo. I fondi destinati ai piccoli Comuni permetteranno di avviare tutta una serie di lavori che consentiranno di rimettere in moto la macchina dell’edilizia, che negli anni, a causa della crisi che ha investito tutta l’Europa, ha segnato il passo, con conseguenze che alle volte sono state catastrofiche per alcune aziende del comparto dell’edilizia.
Oltre ad essere un importante passo sotto l’ottica di finanziamento per le attività pubbliche, il Programma 6.000 Campanili è anche una sferzata di ottimismo per il futuro imprenditoriale. Si potranno in questa maniera avviare nuovi progetti e riaprire vari cantieri con una ricaduta anche occupazionale di rilevante importanza. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha recentemente reso pubblica la graduatoria relativa ai Comuni ai quali è stato concesso il finanziamento relativo al programma 6.000 Campanili.
Il Programma 6.000 Campanili inserito nel Decreto del Fare
Questo importante finanziamento, volto a rilanciare il comporto dell’edilizia, è stato introdotto dal noto Decreto del Fare. Grazie a tale fondamentale passo, gli Enti Locali che sono sotto i cinquemila abitanti potranno godere di un finanziamento destinato appositamente per la realizzazione di opere pubbliche.
L’ammontare complessivo destinato a questo evento è di 100 milioni di euro incrementabile con ulteriori 50 milioni di euro. L’iniziativa promossa ha riscosso un ampio successo che ha visto la presentazione di 3.600 progetti volti al rilancio di un comporto in sofferenza come quello riguardante l’edilizia. Attualmente sono previste concessioni di finanziamenti per opere che vanno dai 500 mila euro al milione. Ma non è tutto. E’ intenzione del governo, a meno di ripensamenti dovuti al cambio dell’esecutivo nazionale, proseguire su questo percorso.
Il Programma 6.000 Campanili probabilmente sarà riconfermato
Il Governo, infatti, ha espresso la sua intenzione di destinare nuove risorse anche per il biennio 2014-2015. L’attuazione del programma potrà anche beneficiare di tutte quelle risorse non utilizzate provenienti dai Fondi strutturali europei destinati alle regioni del Sud.
Questi fondi potrebbero, quindi, essere messi a disposizione per le progettualità presentate dai Comuni che rientrano nelle regioni del Mezzogiorno. Da stime effettuate sono stati individuati oltre mille possibili interventi. Per la loro inclusione sono attualmente in corso le procedure di verifica per consentire il loro inserimento nell’elenco delle opere che dovrebbero essere finanziate.