Un prodotto formato per lo più da ghiaia e sabbia

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Il calcestruzzo, tutto quel che c’è da sapere

Il calcestruzzo è, tra i vari materiali impiegati nell’edilizia moderna, uno dei più utilizzati. Si stima che il calcestruzzo abbia una produzione annua di cinque miliardi di metri cubi, valore che lo renderebbe il materiale più adoperato nel mondo. E’ un prodotto versatile che trova la sua applicazione per innumerevoli usi, inoltre, è molto versatile, resistente e non è particolarmente costoso.

Il calcestruzzo è anche un materiale che permette il riutilizzo di alcuni rifiuti industriali o domestici come ad esempio i fumi di silice, cioè i residui di filtrazione dei fumi di vetro, le scorie provenienti dagli altoforni, i composti chimici dell’industria della carta, i residui delle centrali a combustione del carbone.

Esiste anche la Federazione Internazionale per Calcestruzzo Strutturale, che è formata da 42 Stati e da circa 1000 aziende del settore.

Breve storia del calcestruzzo

Stabilire quando e chi sia stato il primo ad utilizzare la tecnica del calcestruzzo è impossibile. Quello che è noto e che già al tempo degli Egizi e degli Assiri era in uso. L’archeologo tedesco Heinrich Schliemann trovò dei pavimenti in cemento, che erano stati fatti di calce e ciottoli, nel palazzo reale di Tirinto, in Grecia, risalenti all’incirca al 1400 - 1200 a.C. Nel trattato De Architectura scritto da Marco Vitruvio Pollione si parla di caementum e di opus caementicum. I romani già conoscevano una forma di produzione del calcestruzzo, ma il suo principio andò perduto. Fu l’ingegnere britannico John Smeaton nel 1756 a reinventare quest’antica lavorazione. Infatti, è a lui che viene attribuita l’invenzione della calce idraulica, che è un addensante a base d’idrossido di calcio che può far presa anche se viene immersa nell’acqua.

Che cosa è il calcestruzzo

Molti ne parlano, ma pochi, se non gli addetti ai lavori, sanno cosa sia. Il calcestruzzo fondamentalmente è conglomerato artificiale, che è formato da ghiaia e sabbia, ovvero i cosiddetti aggregati, e da acqua. Possono anche essere impiegati sia dei particolari minerali e sia degli additivi, e questo avviene in base alle funzioni e ai particolari impieghi nei quali verrà utilizzato il calcestruzzo. Nella sua realizzazione sono proprio i minerali che vengono adoperati che ne determinano le sue peculiarità sia chimiche sia fisiche, e questo a prescindere che il calcestruzzo possa essere già indurito o fresco.

Per il confezionamento del calcestruzzo in passato venivano utilizzate la calce idraulica o la calce aerea come legante. Oggi giorno viene utilizzata un tipo di calce differente. Infatti, come legante per il calcestruzzo si utilizza la calce idrata. Invece per quello che viene chiamato calcestruzzo povero viene scelto il gesso.

Come viene prodotto il calcestruzzo

La fabbricazione di calcestruzzo è abbastanza semplice. Una volta che è stato composto, cioè si sono uniti gli elementi che formano il calcestruzzo, viene inserito fresco all’interno di una struttura, un involucro che viene chiamato in edilizia cassaforma. La cassaforma viene ad essere generalmente realizzata in legno ed è in sostanza un contenitore chiuso ai lati nel quale viene effettuata la gettata ad una determinata resistenza meccanica.

Una volta che il calcestruzzo si è indurito la struttura viene rimossa in quanto il materiale ha la capacità di auto portarsi, cioè una volta indurito non ha più necessità di essere sostenuto. Una volta che si è solidificato si procede con la costipazione del calcestruzzo. In edilizia questo processo necessita al fine di permettere che il calcestruzzo fresco sia denso, omogeneo e compatto.

Per effettuare tale operazione si possono utilizzare due procedure diverse che alle volte vengono impiegate anche in maniera contemporanea.

La prima viene chiamata vibrazione interna, cioè viene ad essere introdotto un ago vibrante che viene spostato ogni cinquanta centimetri circa. In base alla sua funzione, cioè se necessita avere un calcestruzzo più o meno consistente, la vibrazione può essere più o meno lunga.

Invece con la vibrazione esterna viene trasmessa l’energia con apparecchi che sono fissati sulla struttura nella quale è stata eseguita la gettata dell’impasto fresco. Questa apparecchiatura ha il suo effetto fino a circa una ventina, trentina di centimetri di profondità e può far vibrare il calcestruzzo per una larghezza fra uno o due metri. Grazie a queste procedure si andrà a idratarsi con l’acqua indurendosi andando quindi ad assumere una resistenza che è paragonabile a quella della roccia, caratteristica che rende questo materiale così largamente impiegato in edilizia soprattutto per quelle che vengono ad essere considerate le zone portanti di un edificio. E’ anche opportuno rammentare che il calcestruzzo ha un basso impatto ambientale proprio perché i suoi componenti vengono direttamente dalla natura e può essere riciclato.

Il blocco di calcestruzzo

Il blocco di calcestruzzo è un elemento largamente utilizzato in edilizia. Ha la forma caratteristica di un parallelepipedo e viene prodotto a livello industriale. Il blocco di calcestruzzo può essere pieno e forato e viene impiegato per le realizzazioni di rivestimenti, divisori, ma anche per l’edificazione di murature che possono essere sia portanti sia non portanti.

La produzione dei blocchi in calcestruzzo iniziò nella prima metà del secolo scorso in concomitanza dello sviluppo produttivo a livello industriale del cemento. Sostanzialmente essi sono divisi in quattro tipologie:

  • la prima vede il blocco da intonaco, destinato, quindi, a venire ricoperto dall’intonaco ragione per la quale è fatto con superfici che sono scabre, cioè ruvide.
  • nella seconda tipologia rientrano quelli per interni, che essendo a vista hanno particolari caratteristiche cromatiche ed estetiche.
  • nella terza vi sono i blocchi di calcestruzzo destinati all’esterno che vengono impiegati per la realizzazione di pareti che sono esposte ad agenti atmosferici;
  • nella quarta vi sono quelli portanti che vengono utilizzati appunto nelle murature portanti.

Le forme dei blocchi – Anche le loro forme possono differire a seconda del loro impiego. Possiamo avere, per esempio, il blocco mazzetta, per finestre e porte, il blocco correa, per architravi e cordoli. Il cosiddetto blocco ad incastro è invece principalmente utilizzato a fini estetici.

Nella scelta della tipologia da utilizzare si deve, pertanto, considerare sia il dove deve essere utilizzato e sia il fine per il quale viene impiegato. E’ un materiale largamente utilizzato in edilizia proprio per la sua altissima resistenza e per la facile posa in opera, oltre che ad essere un materiale di grande economicità.

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