Esaminate 5301 scuole in tutta Italia

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L’Edilizia scolastica: eterna cenerentola

E’ stato recentemente pubblicato “Ecosistema scuola 2013”, il rapporto annuale elaborato da Legambiente, che è oramai giunto alla sua XVI edizione, riguardante lo stato dell’edilizia scolastica. Il panorama che emerge è a dir poco drammatico. Infatti, scaturisce dalla sua lettura che gli edifici scolastici sono vicini al tracollo, considerando che oltre il 60% di essi risulta essere stato eretto antecedentemente al 1974. Il che vuol dire che questi edifici sono stati costruiti prima che entrasse in vigore la normativa antisismica.

Se si considera che risulta che ben il 38,4% dei plessi scolastici si trova in aree considerate a rischio sismico, questo fatto allarma e non poco. Ma non è finita qua. Infatti, dal rapporto Ecosistema Scuola di si apprende che gli istituti d’istruzione che hanno una necessità impellente di manutenzione sono il 37,6%; quelli che addirittura sono privi del certificato di agibilità il 40%; vi sono anche e quelli che non hanno il certificato di prevenzione incendi, che sono il 60%. Solo lo 0,6% si è appurato sia stato edificato seguendo criteri di bioedilizia; nel caso specifico sono solo 12 i Comuni che hanno deciso di investire in tale settore

Legambiente ha esaminato 5301 scuole in tutta Italia

Il rapporto stilato da Legambiente si è basato sullo studio di 5301 scuole che vanno da quelle dell’infanzia fino a quelle secondarie in quasi cento capoluoghi di provincia. Un’analisi attenta e approfondita nella quale è anche evidenziato come ancora oggi nelle scuole siano presenti le barriere architettoniche. Uno dei pochi dati positivi da segnalare è quello vertente l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Infatti, considerando il quinquennio 2008 – 2013, risulta che dal 6,3 per cento si è passati al 13,5 per cento. Certo non sono dati particolarmente significativi, ma se si tiene conto dello stato generale nel quale versano i plessi scolastici questo aumento è da considerarsi ben augurante.

Delineato un quadro a dir poco allarmante e sconfortante

Dalla lettura del rapporto di Legambiente emerge chiaramente che manca totalmente una seria politica di programmazione nazionale e che ancora una volta chi è preposto ad affrontare i problemi vertenti l’edilizia scolastica, oltre a fare la lettura dei rituali buoni propositi, considera sempre questo aspetto minoritario e di scarso valore. Ecco perché l’edilizia scolastica è sempre l’eterna cenerentola.

Le scuole devono essere un luogo sicuro e non un posto a rischio. Purtroppo le cronache, anche recenti, hanno dimostrato come ancora si sia ben lontani dall’avere plessi scolastici sicuri al cento per cento.

Per quanto attiene la qualità del patrimonio edilizio scolastico, emerge la disparità tra Nord e Sud d’Italia: Trento, Piacenza e Prato nella graduatoria sono i primi tre capoluoghi di provincia; poi si deve fare un salto per arrivare al 23simo posto dove si trova il primo capoluogo del centro sud, l’Aquila, seguito, alla 27sima posizione, da Lecce. Legambiente evidenzia, inoltre, la disparità delle somme investite per la manutenzione ordinaria e straordinaria: nel Settentrione la media per la manutenzione straordinaria è quasi 3 volte quella del Meridione, nonostante ci sia più necessità di interventi nel Sud d’Italia considerati i maggiori rischi idrogeologici, sismici e vulcanici.

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