Aniem chiede misure per il rilancio dell'edilizia

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Edilizia, l’Aniem sollecita misure urgenti per uscire dalla crisi

A fine novembre sono stati diffusi i dati sull’andamento del settore dell’edilizia in Italia. La fotografia che ne è uscita è a tinte cupe. I dati inerenti le nuove costruzioni, sia pubbliche che private, dimostrano come si sia avuto un vero e proprio picco verso il basso. Dal 2006 alla fine del 2013 si è passati da 82,3 miliardi di Euro a quasi la metà, esattamente 41,3 miliardi di Euro. Ad essere colpito soprattutto il residenziale crollato da 39,2 a 16,2 miliardi di Euro.

Queste cifre sono state ricordate da Dino Piacentini, Presidente dell’Aniem, Ass. Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere. L’Aniem aderisce a Confimi Impresa, rappresenta circa 8.000 aziende del settore delle Piccole e Medie Imprese ed è presente sull’intero territorio nazionale con sue sezioni o collegi edili.

Piacentini ha sottolineato come si sia di fronte ad una profonda crisi strutturale che pare lontano dal finire. Non a caso, dopo il -5,5 % del 2013, si prevede un ulteriore calo per il 2014. Una previsione non rosea, ma che è la logica conseguenza dei vari passi, in negativo, che si sono registrati dalla metà del Duemila, quando ci fu, invece, un vero e proprio boom dell’edilizia; oggi la situazione è ben diversa e la crisi continua a penalizzare il mercato del mattone.

Ecco perché il Presidente di Aniem fa appello al Governo Letta affinché non si perda più tempo prezioso e si introducano al più presto interventi strutturali che possano invertire questo trend negativo. Vengono indicate anche delle “linee guida” per il Governo perché vari una manovra maggiormente incisiva per il rilancio dell’edilizia.

Tra le prime cose da fare: la semplificazione, per evitare che la burocrazia continui a soffocare il settore impedendo che possa risollevarsi da questo lungo periodo nero. Per Piacentini si devono mettere in atto tutte le iniziative che possono valorizzare una realtà così importante per l’economia nazionale, valorizzando le ditte che operano in modo corretto e pienamente rispettoso della sicurezza dei lavoratori.

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