Zona Franca Urbana

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Zona Franca Urbana:

Nascono dall'esperienza positiva francese delle Zone Franches Urbaines partita nel 1996 le Zone Franche Urbane istituite in Italia dalla finanziaria del 2007. L'idea partì da Confindustria di concerto con i sindacati e i Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno.
Inizialmente il progetto in Italia, a differenza che in Francia, non ebbe a decollare ed incontrò un periodo di quiescenza. Nel 2012 il Governo Monti ripianificò le agevolazioni previste nel 2006 e finalmente con decreto del 10 aprile 2013 sono state attivate.

Cosa sono le Zone Franche Urbane?

Si tratta di aree di scarso sviluppo economico e disagio occupazionale e sociale che lo Stato ha individuato con l'intenzione di dare impulso alle piccole imprese ivi presenti attraverso la defiscalizzazione.

Le agevolazioni previste per le zone in oggetto sono i seguenti:

  • esenzione dalle imposte sulle attività produttive
  • esenzione dalle imposte sui redditi
  • esenzione IRAP
  • esonero dal versamento dei contributi previdenziali per i dipendenti

Il decreto individua delle Zone Franche Urbane nelle aree delle Regioni Sicilia, Campania e Calabria oltre ai comuni ricompresi nella provincia sarda di Carbonia Iglesias per le quali però interverrà un piano particolareggiato il “Piano Sulcis”.

Con quali modalità vengono erogate le agevolazioni?

Riguardo alle imposte sulla produttività risulterà applicabile un'esenzione sulla produzione netta fino ad un massimo di trecentomila euro.

Per le imposte sui redditi l'agevolazione prevede delle percentuali di esenzione che vanno a scalare col passare del tempo: si passa cioè da un'esenzione del 100% per i primi cinque periodi di imposta per poi scendere al 60% dal sesto al decimo anno, al 40% dall'undicesimo al dodicesimo e 20% per il tredicesimo ed il quattordicesimo.

Le stesse percentuali di esenzione vengono applicate per il versamento dei contributi relativi alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti.

Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha pubblicato i bandi per accedere alle agevolazioni per le Regioni Sicilia, Calabria e Campania.

Zone Franche Urbane in Calabria

Le città individuate dal Bando sono:
Vibo Valentia
Reggio Calabria
Cosenza
Crotone
Corigliano Calabro
Lamezia Terme
Rossano

Lo stanziamento ammonta a 54,88 milioni di euro.
Le istanze devono essere presentate in via telematica entro le ore 12.00 del 28 aprile 2014.

Zone Franche in Campania

Le zone che in Campania potranno usufruire delle agevolazioni sono:
Napoli
Portici
Benevento
Aversa
Casoria
Torre Annunziata
San Giuseppe Vesuviano

I termini e le modalità di inoltro delle domande sono i medesimi che per la Calabria come sopra indicati.

Zone Franche Urbane in Sicilia

Per la Sicilia le zone sono:
Catania
Erice
Gela
Aci Catena
Acireale
Barcellona
Giarre
Messina
Sciacca
Termini Imerese
Trapani
Bagheria
Enna
Palermo
La legge di stabilità del 2014 ha poi aggiunto le zone di Lampedusa e Linosa.
La Sicilia è la regione con più aree franche urbane, per questo anche i fondi stanziati sono maggiori che per le altre due regioni: 147 milioni di euro.

Chi può beneficiare delle agevolazioni?

Tutte le imprese, microimprese e piccole imprese, che abbiano la loro sede e svolgano la loro attività in una delle zone franche e non siano sottoposte ad alcuna procedura concorsuale. E' sufficiente che ricada in dette zone non solo la sede principale, ma anche una sede secondaria o la sede amministrativa o legale.
Altro presupposto è che siano iscritte nel registro delle imprese e che siano state già costituite al momento della domanda.
L'iscrizione al registro delle imprese deve corrispondere ad una reale attività produttiva. Non può dunque accedere alle agevolazioni un'impresa che sebbene iscritta, di fatto non eserciti alcuna attività.

Se l'impresa svolge attività non sedentaria, quindi fuori dalla sede, è necessario che nella stessa sia presente almeno un lavoratore che, sia esso assunto con contratto part time o full time, svolga tutta la sua attività lavorativa nella sede che ricade all'interno della ZFU o che l'impresa realizzi il 25% dei suoi guadagni nell'area della zfu.

La circolare ministeriale chiarisce la definizione di attività sedentaria e attività non sedentaria ricomprendendo nella prima categoria le attività manifatturiere che si svolgono in un luogo fisico stabile, mentre nella seconda rientrano i professionisti che effettuano servizi a domicilio, come imprese di pulizie, idraulici, elettricisti o ancora i venditori ambulanti e le imprese edili.

Inoltre chiariamo cosa si intende per microimprese e piccole imprese.

Sono microimprese quelle con meno di 10 lavoratori e un fatturato inferiore a 2 milioni di euro. Le piccole imprese sono quelle con meno di 50 lavoratori e un fatturato inferiore a 10 milioni di euro.

Se la vostra impresa ha le caratteristiche descritte e si trova in una delle aree indicate nel decreto ministeriale contattate un buon commercialista che vi guidi nella predisposizione della documentazione e nell'iter di presentazione della domanda. Potrete finalmente far decollare la vostra attività!

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