La chirurgia estetica in Medio Oriente

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La chirurgia estetica spopola in Medio Oriente

Che la chirurgia estetica sia sbarcata prepotentemente anche nel mondo arabo non fa ormai più notizia. D’altra parte il fatto che la sua diffusione stia continuando a perpetrarsi per tutto il territorio, seminando ovunque centri per la chirurgia estetica e nuovi professionisti del settore raramente lascia indifferenti.

Il dubbio che attanaglia l’occidentale medio è però, inevitabilmente, il seguente: a cosa serve? Tutti sanno che in Medio Oriente persiste l’orrenda tradizione di burqa e annessi vari, necessari ed obbligatori per mantenere coperto quasi interamente il corpo femminile (fatta eccezione di certe aree del viso). Una giovane donna araba, pur rifacendosi il seno o effettuando una liposuzione, direbbe una persona qualunque, non avrà mai la possibilità di mostrare a nessuno i miglioramenti adottati su sé stessa, se non a suo marito o al suo amante.

Detto ciò, è bene credere che delle ragioni valide ci siano, dal momento che gli interventi di chirurgia plastica eseguiti da quelle parti, nel 2013, sono stati più o meno 5 milioni. Mica noccioline.

Dubai, da questo punto di vista, risalta per numero di operazioni effettuate, specialmente guardando agli ultimi anni. Nella top ten dei “ritocchini” più richiesti troviamo liposuzioni, correzione alle orecchie, rinoplastiche, aumenti del seno e trattamenti all’acido ialuronico per quanto riguarda le giovani donne arabe; ginecomastia (eliminazione del seno), rinoplastica e operazioni sull’addome, invece, sono i favoriti dal popolo maschile.

Una tendenza, questa, che sembra destinata a crescere. D’altronde, con l’avvento di internet e con il conseguente velocizzarsi del processo di globalizzazione, anche fra i giovani arabi si sono inoltrati quei modelli tipicamente occidentali di bellezza. E c’è poco da stupirsi se si spera ostinatamente di imitarli.

D’altra parte, considerando la faccenda da un ulteriore punto di vista, tutto ciò è da considerarsi un bene per la civiltà araba, forse ancora troppo ancorata alle sue tradizioni. Per quanto ricche ed affascinanti siano.

 

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