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Gli attacchi motopompa sono delle fondamentali apparecchiature antincendio che vengono collegate alle reti di idranti, permettendo così l’immissione di acqua nella rete idrica antincendio per il suo tempestivo utilizzo nelle situazioni di emergenza. Gli attacchi motopompa in linea vengono collegati da una parte all’impianto idrico e dall’altra parte alla rete incendio. Questi tipi di attacchi sono costituiti da una valvola saracinesca in ottone definito dalla norma UNI 5035 (norme che in questo specifico caso si riferiscono alle leghe di rame da fonderia e che indicano un ottone speciale costituito dal 60% di rame, il 38% di zinco e il 2% di piombo); e da una valvola detta di non ritorno, che ha la funzione di impedire la fuoriuscita d’acqua dall’impianto durante la fase di pressione, anche questa valvola è solitamente in ottone UNI 5035. Oltre alle due valvole questi attacchi motopompa, o autobotte, sono costituiti da uno o più rubinetti idranti DN 70. La particolare sigla DN sta ad indicare il diametro di questi rubinetti, ed in questo caso si riferisce a rubinetti destinati all’uso da parte di professionisti del settore antincendio. Le norme UNI, in questo caso il numero di riferimento è 10779, che regolamentano gli attacchi motopompa prevedono che questi siano dotati anche di una valvola di sicurezza, tarata a 1,2 MPa: il Pa, che deve il suo nome allo scienziato e filosofo Blaise Pascal, è l’indice di misura della pressione dell’acqua. Per avere un’idea della pressione della valvola di sicurezza degli attacchi motopompa, considerate che solitamente l’acqua viene sparata dalle lance antincendio ad una pressione che corrisponde a 0,5 MPa. Questa valvola, sempre in ottone UNI 5035, serve per scaricare l’acqua in caso di sovrapressione dell’autopompa. L’ultimo componente degli attacchi è un corpo in ottone UNI 5035.