Piano antenne a Vicenza

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Nuove disposizioni sulle antenne a Vicenza

Il Comune di Vicenza ha intenzione di riorganizzare la presenza delle antenne all'interno del territorio di competenza. Il provvedimento comprende ogni genere di ripetitore, compresi quelli privati e delle Ferrovie. La motivazione che ha indotto il provvedimento è l'arrivo del nuovo segnale Lte, ultimo standard per la telefonia mobile.

Il piano

L'occasione per annunciare la nuova rete di radio base è l'innalzamento di una stazione Telecom in zona Bertesina, area ritenuta idonea per l'assenza di abitazioni nelle immediate vicinanze, condizione ritenuta di sicurezza per la popolazione. L'amministrazione vicentina ha presentato il conteggio delle antenne che risultano essere 176 tra quelle private, del Comune e delle Ferrovie. Nel piano antenne del Comune c'è una novità oltre alla diversa dislocazione delle trasmittenti: il canone di affitto del suolo pubblico. Considerando che i privati richiedono circa 7.000 euro per rilasciare il permesso di installazione contro i 15.000 richiesti dalla Pubblica Amministrazione, è stato deciso riconsiderare il canone per il suolo pubblico e di portarlo alla stessa cifra.

Le motivazioni

La concorrenza tra privati e pubblico ora è reale ma non è stata una decisione presa per meri interessi economici. Il Comune presenta un vantaggio in più rispetto ai privati, ovvero può disporre di maggiori aree ritenute adatte per ospitare le antenne, aree con distanze maggiori tra gli apparati radio e le abitazioni, evitando così possibili problemi con chi risiede nelle immediate vicinanze. Ad esempio, un condominio che decida di ospitare un'antenna per un vantaggio economico, potrebbe incorrere in liti di vicinato per i timori connessi alle emissioni elettromagnetiche, caso questo che il piano antenne del Comune vorrebbe scongiurare, salvaguardando gli interessi di tutti i cittadini.

Altro obiettivo del Comune è ridurre il numero delle antenne consentendo a più operatori telefonici di utilizzare una stessa installazione, provvedimento questo che permetterebbe di ridurre il numero di impianti sul territorio. Con due o tre operatori per antenna si potrebbe arrivare ad una riduzione di trasmettitori di circa il 20-30%, portandolo a circa 120. Ora si dovrà attendere la conclusione delle convenzioni tra gestori e privati prima di portare il piano alla fase esecutiva.

Le concessioni

Le concessioni del suolo pubblico prevedono una durata di sei anni con un deposito cauzionale di 10.000 euro oltre ai 7.000 di affitto, queste cifre verranno impiegate per il ripristino delle aree occupate alla conclusione del rapporto e per realizzare gli accorgimenti atti a mascherare alla vista la loro presenza; la volontà di ridurre il numero delle antenne costringe i tecnici a realizzarne di più alte con un maggiore impatto visivo, problema che Palazzo Trissino vuole limitare.