Che cosa è la scintigrafia

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La scintigrafia

La scintigrafia è un esame clinico utile per diverse ragioni. Avviene tramite iniezione di una sostanza radioattiva idonea a raggiungere l’area focale di studio. La sostanza risulta visibile ai raggi Gamma, attraverso i quali è successivamente possibile visualizzare immagini ravvicinate della zona soggetta ad esame. L’apposito apparecchio, detto scintillatore, è in grado di captare le immagini, registrarle e riprodurle dettagliatamente. La sostanza introdotta nell’organismo è minima e normalmente non provoca nessun particolar fastidio. Mentre la sua durata può variare, a seconda dell’analisi richiesta, dai 45 minuti a le 4 ore.

Come accennato la scintigrafia si consiglia per numerosi tipi di analisi ed, in particolare:

  • Analisi delle ossa. La scintigrafia è molto utilizzata per individuare dei problemi sul tessuto osseo. Questo perché la sostanza radioattiva immessa nell’organismo tende ad evitare le ossa funzionanti ed ad accumularsi in quelle infiammate, conseguendo prima di tutto identificarle e poi indagare sul tipo di disturbo (artriti e tumori di solito);
  • Analisi della tiroide. Eventuali noduli alla tiroide possono venire scoperti tramite scintigrafia, specialmente quando ecografia e ago aspirato sono apparsi insufficienti;
  • Analisi del cuore. In presenza di persistenti dolori al torace i medici possono disporre una scintigrafia, di solito congiunta ad un elettrocardiogramma. Inoltre, l’analisi è consigliata in previsione di un intervento chirurgico per l’applicazione di un bypass;
  • Analisi dei polmoni. La scintigrafia si mostra molto importante anche per lo studio dei polmoni in virtù della sua duplice capacità di valutare la perfusione, ossia la quantità di sangue che arriva al polmone, e la ventilazione, ossia l’aria che i polmoni spingono verso l’esterno. Generalmente l’esame si adopera quando si sospetta un embolia polmonare oppure prima di un intervento chirurgico al polmone;
  • Analisi dei reni e del fegato. La corretta irrorazione dai vasi sanguigni verso i reni ed il fegato può essere ben misurata tramite scintigrafia, sebbene i medici preferiscano abitualmente visionare anche i dati ricavati da ecografia, urografia e risonanza.

La scintigrafia non prevede particolari precauzioni né prima né dopo il test, se non quella di evitarla in caso di gravidanza.

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