Gastroscopia

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Descrizione Gastroscopia

Se il vostro medico vi ha prescritto una gastroscopia, forse perché sospetta che soffriate di gastrite o esofagite o perché potreste avere un’ernia iatale od un ulcera duodenale, non esitate, tramite Imprendo è facile e veloce! Cliccate sulla vostra città, inserite i vostri dati personali, ed in tempi rapidi verrete contattati dai migliori laboratori analisi della vostra zona che sapranno indicarvi i costi, i tempi e le modalità d’esecuzione di questo tipo di tecnica endoscopica.

L’acronimo di gastroscopia, ovvero EGDS, ci da informazioni essenziali sulle zone oggetto dell’analisi. EGDS sta infatti per Esofago Gastro Duodeno Scopia. Con questa analisi si intende perciò esaminare la parte iniziale del tratto gastrointestinale composta dall’esofago, dallo stomaco e dal duodeno, la prima parte dell’intestino tenue. In questa zona superiore del tubo digerente passa il cibo, che attraversando l’esofago arriva verso lo stomaco e l’intestino tenue per essere digerito.

La gastroscopia viene eseguita da e sotto il controllo di un gastroenterologo, un medico specializzato nella diagnosi e nella cura delle affezioni gastroenterologiche. Lo specialista guiderà con attenzione uno strumento chiamato gastroscopio (un tubo flessibile e di 1 cm circa di diametro) munito di telecamera e luce ad un’estremità. Questa sonda, che viene inserita dalla bocca e raggiunge tutte le parti interessate fino ad arrivare al duodeno, trasmette immagini nitide e chiare degli organi; può essere usata anche per prelevare dei campioni di tessuti soggetti a biopsia per indagini più approfondite.

Si può parlare anche di gastroscopia chirurgica, quando questa tecnica, meno invasiva delle tecniche operative tradizionali, è usata per intervenire dall’interno, rimuovendo corpi estranei o termo coagulando lesioni. Durante una EGDS chirurgica si usano diversi strumenti come: pinze, cestelli e coagulatori.

La gastroscopia è un esame poco invasivo e poco rischioso ma può procurare fastidi nei pazienti, i quali sono chiamati ad esprimere il loro consenso informato prima dell’operazione e, a seconda della loro tollerabilità, possono richiedere una gastroscopia con sedazione lieve o profonda. Nonostante al paziente sia spruzzato in gola un anestetico locale e l’esame non duri più di 15 minuti, si possono sentire nausee, conati di vomito e irritazioni faringee.

Al paziente viene richiesto di essere a digiuno da almeno 12 ore, evitando anche di bere. Dopo la gastroscopia, invece, deve essere in grado di lasciare il laboratorio o la clinica solo dopo che gli effetti dell’anestesia siano completamente scomparsi, ricordandosi di rispettare il giorno consigliato di convalescenza.

Per quanto riguarda la più recente gastroscopia trans-nasale, questa tecnica permette di introdurre una sonda di diametro inferiore (circa 4 mm) senza bisogno di anestesia, attraverso le narici. Non esitate, richiedete agli specialisti che collaborano con noi informazioni dettagliate su questo tipo di procedimento endoscopica.
 

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